Conoscere i propri diritti, chiamiamoli “energetici”, ma non solo, permette di avere consapevolezza in ciò che i fornitori possono fare e cosa non possono fare anche inerente ai costi di spedizione delle proprie bollette.
È possibile eliminare i costi di spedizione delle fatture? E in che modo?
Per molti consumatori l’unico modo per risparmiare sull’invio delle bollette era l’attivazione della bolletta via web ed è stata la cantilena di molti venditori per anni.
Ma in realtà le cose sono leggermente diverse da come ce le hanno raccontate per anni.
Nel 2014 l’ARERA ha emanato un decreto legislativo dove venivano definite delle attuazioni in materia energetica, tra cui il divieto, da parte dei fornitori, nell’applicare costi aggiuntivi per l’invio delle fatture, nemmeno nel caso in cui la modalità di ricezione sia cartacea.
Proprio di recente l’ARERA ha dichiarato ammissibile la proposta di impegni presentata da Dolomiti Energia S.p.a. il 12 agosto 2019, nell’ambito del procedimento sanzionatorio e prescrittivo avviato lo scorso novembre per violazioni in materia di fatturazione dei consumi energetici.
In particolare, dagli elementi acquisiti dall’Autorità era emerso che, con riguardo alle offerte “Family” e “Family Web” (elettricità) e “Family Web Gas”, “Gas Sconto 20” e “Idea Gas”, Dolomiti Energia addebitava specifici corrispettivi ai clienti finali per la ricezione delle fatture cartacee, in violazione di quanto stabilito dalla normativa nazionale (d.lgs. 102/2014) e dalla regolazione dell’Autorità (Allegato A alla delibera 555/2017/R/com).
In pratica l’azienda ha preso 3 impegni con i proprio clienti, uno degli impegni riguarda proprio la restituzione, a tutti i clienti finali domestici sul mercato libero dell’energia elettrica, anche con contratto cessato, i corrispettivi di postalizzazione addebitati illegittimamente.
Approfondendo l’Art. 9, comma 8 d.lgs. 102/2014 afferma che:
“…l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico assicura che non siano applicati specifici corrispettivi ai clienti finali per la ricezione delle fatture, delle informazioni sulla fatturazione e per l’accesso ai dati relativi ai loro consumi…”
Con questo è ovvio che non si vuole cercare il pelo nell’uovo, ma portare a conoscenza i consumatori di ciò che spetta loro, di certo non sarà 1€ di spese di spedizione a cambiare la vita, però è un dato interessante, in quanto apre una riflessione molto ampia.
Innanzitutto sappi che da oggi c’è una normativa che ti permette di poter richiedere l’annullamento e il rimborso dei costi di spedizione delle bollette.
Ma non è questo il punto principale, è davvero poca cosa, anche se ho visto bollette dove la spesa per l’invio della fattura superava anche i 2/3€, spesso con fatturazione mensile o ancora peggio un costo variabile sulla base dei consumi!
Che vuoi che siano starai dicendo “questi con gli altri”, tuttavia quando viene comunicato che i prezzi di mercato subiranno degli aumenti del 2,6% si grida allo scandalo.
Andiamo avanti, la riflessione più importante, a mio avviso, è in merito all’applicazione di un qualcosa, che per l’organo controllore, non è corretta.
Se realmente non viene rispettata una cosa così semplice, può venirci il dubbio che il proprio fornitore non stia rispettando anche altre normative che potrebbero ulteriormente danneggiare il consumatore?
Sento molti consumatori lamentarsi continuamente delle bollette, ma una percentuale molto bassa sa realmente com’è fatta una bolletta e quali voci ci sono in essa. Questa percentuale scende in prossimità dello zero se andiamo a parlare di corretta applicazione delle normative che regolano il settore.
Aramaico esclamerebbe qualcuno.
Ovviamente non è colpa dei consumatori, lungi da me pensare una cosa del genere.
Il tema “bollette” è diventato un incubo per molti e tra le tante faccende che quotidianamente si devono portare avanti (lavoro, famiglia, ecc.) le bollette vengono sempre accantonate come ultima ruota del carro.
Tanto si devono pagare per forza, in quanto luce e gas servizi indispensabili e basta, finisce li per molti, tanti.
Non c’è tempo, e neanche voglia, di capire com’è fatta, se il fornitore stia rispettando il contratto, in gergo diremmo “si va a sentimento”.
La cosa entusiasmante è che oggi, grazie anche all’evoluzione di mercato, c’è la possibilità di avvalersi di professionisti che tutelano il consumatore dal lato energetico.
Tiro acqua al mio mulino, hai mai sentito parlare della figura di Energy Problem Solver?
Piacere sono io!
Io sono uno di quei professionisti che offre la tutela energetica dei consumatori aiutandoli nei, quotidiani, disservizi con i propri fornitori, ma non solo.
Il mio obiettivo è risolvere i problemi, lato utenze, ma soprattutto fare in modo che non si ripresentino più grazie al Sistema di Tutela ideato a misura per i consumatori che sono stanchi di districarsi tra bollette, disservizi, call center, ecc. ecc. ecc.
Scopri il Sistema di Tutela per proteggere le tue utenze per sempre
Insieme si può!
Buon consumo,
Giovanni.
Il Comune di residenza addebita i costi di fatturazione (non specifica che sia l’invio) per le bollette “acqua potabile”.
È legale?
Salve, mi spiace ma non mi occupo di utenze idriche!
il D.Lgs. 102/14 vieta espressamente tale pratica nei settori energetici prevedendo fra l’altro che (art. 9 comma 12) “L’impresa di vendita di energia al dettaglio che applica specifici corrispettivi al cliente finale per la ricezione delle fatture o delle informazioni sulla fatturazione ovvero per l’accesso ai dati relativi ai consumi è soggetta ad una sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a 5000 euro per ciascuna violazione.”;
* la suddetta previsione non risulta esplicitamente estesa né dalla normativa primaria né dalla regolazione ARERA al settore idrico;
in ogni caso, anche alla luce delle predette sentenze della Cassazione, appare ragionevole ritenere che, anche laddove applicati, i costi di spedizione della bolletta:
* debbano essere esplicitamente previsti dal contratto di fornitura ed approvati (altrettanto esplicitamente) dall’utente;
* non possano essere superiori a quelli effettivamente sostenuti dall’operatore per l’invio della bolletta stessa.