A partire dal mese di luglio 2021 diverse sono le utenze aziendali che si sono “viste cambiare fornitore a loro insaputa“. Proprio per questo occorre fare chiarezza in merito.
Dal 1° gennaio 2021 per le utenze p.iva che rientravano in una di queste due categorie:
- le piccole imprese (numero di dipendenti non superiore a 50 e non inferiore a 10 e/o un fatturato annuo non superiore a €10 milioni e non inferiore a € 2 milioni) titolari unicamente di punti di prelievo connessi in bassa tensione;
- la microimprese (meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a € 2 milioni) titolari di almeno un punto di prelievo con potenza contrattualmente impegnata superiore a 15 kW;
è cessata la maggior tutela, quindi non hanno avuto più diritto ad un fornitore operante nel regime di tutela (Servizio Elettrico Nazionale, Servizio Elettrico Roma, ecc…).
Il nuovo servizio che è stato istituito per tali utenze è quello del Servizio Tutele Graduali (STG).
PER IL PRIMO SEMESTRE DEL 2021, QUINDI 1° GENNAIO 2021 – 30 GIUGNO 2021, TALE SERVIZIO È STATO ESERCITATO DAI FORNITORI DEL MAGGIOR TUTELA.
A maggio 2021 si sono svolte le aste per aggiudicare i diversi lotti suddivisi dall’Acquirente Unico dove, a partire dal 1° luglio 2021, per chi ancora non avesse scelto un fornitore del mercato libero, sarebbe stato trasferito all’operatore aggiudicataria dell’asta.
Gli operatori che si sono aggiudicati i diversi lotti sono:
- A2A Energia;
- Hera COMM;
- Iren Mercato;
- AXPO Italia.
Pertanto non è stato effettuando nessun cambio di fornitore a insaputa del titolare della fornitura.
MA COME FUNZIONANO TALI TUTELE GRADUALI?
Le condizioni sono le stesse di prima, con l’unica differenza che in aggiunta al PUN (Prezzo Unico Nazionale) viene aggiunto uno spread, denominato parametro beta. Mediamente, a livello nazionale, il valore di tale parametro è di 1,66€/MWh. Diverse sono i lotti che prevedono un parametro pari a 0€, mentre Campania e Marche si ritrovano con il valore più alto (che in ogni caso non supera il centesimo per ogni chilowattora).

COME USCIRE DALLE TUTELE GRADUALI?
Per poter passare al libero mercato basterà sottoscrivere un contratto con qualsiasi fornitore del mercato libero (anche con la stessa azienda in Tutela Graduali ma con offerte del Mercato Libero), in alternativa la fornitura continuerà ad essere erogata in Tutele Graduali dal fornitore aggiudicatario fino al 2024, dove ci saranno nuovamente delle aste di aggiudicazione.
Non sai a chi affidarti?
Va detto che da aprile 2023 entra a regime il Servizio a Tutele Graduali per tutti gli utenti “altri usi”: condomìni, artigiani, piccoli negozianti, laboratori,…
Il Servizio a Tutele Graduali è più conveniente delle attuali offerte sul mercato libero. Perché il costo energia è basso: solo +0,00045 €/kWh rispetto al Prezzo Unico Nazionale, come sancito da delibera ARERA 394/2022/R/EEL. E poi perché il costo fisso annuale (€/POD/anno) è pure basso poiché determinato dalla media pesata delle offerte d’asta (al ribasso) dei vari fornitori. L’asta è stata molto agguerrita e, benché il dato ufficiale non sia ancora stato pubblicato, il costo fisso dovrebbe aggirarsi sui 30 €/POD/anno.
Il suggerimento per gli utenti “altri usi” è di tenersi stretto il contratto a Tutele Graduali per tutti i quattro anni su cui si può farlo.
Del resto era successa la stessa cosa nell’asta precedente per le PMI, a valle della quale Elettricità Futura (la compagine dei provider di elettricità di Confindustria) commentava che “visti gli esiti sarà difficile convincere gli utenti a passare al mercato libero”.