Ogni giorno migliaia di consumatori ricevono chiamate da operatori che si fingono il loro fornitore o addirittura l’Autorità. Il trucco più usato? Il codice OTP via SMS, che diventa una firma contrattuale. Ecco cosa sta succedendo davvero e come difendersi dalle truffe al telefono

Succede a qualsiasi ora del giorno. Squilla il cellulare e dall’altra parte c’è chi si presenta con un tono cordiale, rassicurante. Dice di chiamare per conto del tuo attuale fornitore, o di un generico “Gestore Nazionale dell’Energia”. Parla veloce, cita scadenze imminenti, dice che è tutto a tuo vantaggio. E poi ti chiede un codice ricevuto via SMS. In quel momento, senza saperlo, hai appena attivato un nuovo contratto luce o gas.

Nel 2025, il 97% delle chiamate commerciali legate all’energia viene considerato ingannevole. Lo confermano i dati pubblicati da Consumerismo No Profit, raccolti attraverso oltre 10.000 segnalazioni al Portale Antitruffa. Il dato più grave riguarda il contenuto di quelle telefonate: nel 47,9% dei casi chi chiama si spaccia per l’attuale fornitore. Ma ci sono truffe ancora più spinte: nel 7,2% l’operatore finge di essere l’Autorità per l’energia (ARERA), nel 6,8% una finta associazione dei consumatori, nel 4,6% un fantomatico ente pubblico.

È uno scenario allarmante, e chi lavora nella tutela dei consumatori da anni – come me – sa bene quanto il danno sia reale. Basta un clic sbagliato, una fiducia mal riposta, un codice comunicato al momento sbagliato. Le conseguenze sono cambi di fornitore non richiesti, bollette triplicate, contratti mai firmati davvero ma legalmente validi.

Quel codice via SMS è una firma

Il punto più delicato di tutta la questione ruota intorno a un piccolo gesto: la comunicazione del codice OTP ricevuto via SMS. OTP significa “One Time Password”. Viene usato dalle aziende serie per validare una transazione, un’adesione, un’autorizzazione. Ma proprio quel sistema viene sfruttato dai call center truffaldini per far firmare un contratto all’ignaro utente.

Chi riceve la telefonata si sente rassicurato: l’operatore dice di dover solo aggiornare i dati o confermare l’offerta già in corso. Poi arriva un SMS. E lì, la richiesta: “Mi legge cortesemente il codice ricevuto?”. In quel momento, quel codice diventa legalmente la tua firma elettronica.

Chi lavora nel settore conosce bene questa dinamica. Ho visto questa truffa ripetersi migliaia di volte. Ho gestito migliaia di reclami negli ultimi anni e in gran parte dei casi il contratto truffaldino è stato attivato proprio attraverso un OTP comunicato senza sapere cosa significasse. Ecco perché il primo consiglio è: mai comunicare codici via telefono.

Finti fornitori, finte autorità

La parte più grave di questo meccanismo è la finta identità del chiamante. Quasi la metà delle telefonate arriva da operatori che si fingono rappresentanti dell’azienda da cui ricevi la bolletta. Una trappola ben congegnata, che fa abbassare la guardia. La truffa si rafforza quando, per aumentare la fiducia, l’operatore si spaccia per l’Autorità per l’energia, un’associazione dei consumatori o un ente statale inventato.

Tutto ruota attorno alla paura di perdere qualcosa: un bonus, una tariffa bloccata, uno sconto già attivo. E al senso di urgenza, che ti impedisce di riflettere con lucidità. In quei momenti, ogni parola al telefono può avere un peso che non immagini. Anche dire “sì”, anche solo confermare la tua identità, può essere usato per incastrarti.

Come difendersi dalle truffe al telefono: sette strategie da usare subito

Oggi il telemarketing energetico è il terreno di caccia preferito per chi punta a raggirare persone distratte o poco informate. Chi riceve una telefonata sospetta può proteggersi con azioni molto semplici ma vitali. Ecco quelle più efficaci:

1. Iscrizione al Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO)
Permette di bloccare legalmente le chiamate da numeri commerciali. Si può fare online o via telefono. Non ferma tutto, ma riduce le telefonate lecite. Quelle truffaldine vanno oltre, ma è un primo filtro utile.

2. Mai fornire codici o dati personali
Non dare mai il tuo codice POD, coordinate bancarie, codici OTP. Nessun operatore serio chiede questi dati al telefono. Se lo fanno, chiudi la chiamata.

3. Blocca i numeri sospetti
Sia Android che iPhone permettono di bloccare numeri. Fallo subito dopo ogni telefonata sospetta. Attiva anche la funzione “silenzia numeri sconosciuti”.

4. Usa app antispam
App come Truecaller o Dovrei Rispondere? sono molto efficaci. Identificano e bloccano in automatico molti call center segnalati.

5. Riconosci i segnali tipici della truffa
Attenzione a chi si presenta in modo vago, o usa frasi tipo “siamo il suo gestore” senza nominarlo. Diffida di chi spinge a decidere in fretta o non ti permette di verificare nulla.

6. Prenditi tempo, sempre
Non dire sì. Non accettare al volo. Chiedi di ricevere l’offerta via mail. Prendi il numero, verifica, richiama tu.

7. Segnala e proteggi gli altri
Ogni truffa segnalata aiuta a bloccarne altre. Usa il Portale Antitruffa, contatta un’associazione o un professionista del settore.

L’azione delle associazioni e la petizione per fermare tutto

Consumerismo ha rilanciato una proposta netta: rendere illegittimi i contratti luce e gas firmati via telefono. Una proposta che ha trovato ampio consenso, con oltre 100.000 firme raccolte in poche settimane. L’obiettivo è quello di fermare un sistema che genera truffe seriali, spesso impunite, e danni economici gravi per chi le subisce.

Ogni giorno, decine di persone si rivolgono a noi per chiedere aiuto dopo una telefonata andata storta. Alcuni si accorgono del nuovo contratto quando arriva una bolletta da un fornitore mai sentito. Altri scoprono l’inganno quando l’addebito bancario cambia intestazione. E lì, cominciano le difficoltà.

Se anche tu hai un problema con luce o gas, sappi che si può intervenire. La serenità è un diritto. Ma va riconquistata, passo dopo passo. Difendersi si può. Ma farlo da soli è sempre più difficile. Le tecniche usate dai call center sono raffinate, e spesso le vittime non si accorgono nemmeno di essere state truffate. A te la scelta adesso: continuare a mantenere il disagio o affidarti a degli specialisti?