Truffe telefoniche, firme false, bollette gonfiate: il problema è più comune di quanto pensi. Nel 2025, quasi il 98% delle segnalazioni sul telemarketing energetico evidenzia comportamenti scorretti o truffaldini. Secondo ARTE – Associazione Reseller e Trader Energia – oltre 10.000 segnalazioni sono arrivate negli ultimi 12 mesi al Portale Antitruffa. Nel 47,9% dei casi chi chiama si finge l’attuale fornitore; nel 7,2% millanta di parlare per conto di ARERA (l’Autorità di regolazione); nel 6,8% si spaccia per un’associazione dei consumatori inesistente. Ma cos’è una pratica commerciale scorretta?

Una chiamata ricevuta mentre stai cucinando. Una voce cortese che si presenta come “ufficio energia nazionale” o “gestore attuale di fornitura”. Aggiunge: “Non deve fare nulla, solo confermare il codice appena ricevuto via SMS”. Tu lo leggi, ignaro che quella semplice sequenza di cifre sta per trasformarsi in una firma contrattuale legalmente valida. Il risultato? Una nuova fornitura attivata a tua insaputa, una bolletta triplicata e spesso mesi di attese per risolvere il danno.

In questo articolo, voglio parlarti delle pratiche commerciali scorrette perpetrate da alcuni fornitori di luce e gas. Il mio obiettivo è quello di creare consapevolezza e fornire soluzioni per prevenire questi spiacevoli eventi, ma anche per risolverli nel caso in cui ne cadessi vittima. Prosegui nella lettura per scoprire di più e non esitare a contattarmi se hai ulteriori dubbi!

Che cos’è una pratica commerciale scorretta secondo la legge italiana

Una pratica commerciale scorretta è ogni comportamento di un’azienda, venditore o agente che viola la diligenza professionale, influenzando in modo improprio le decisioni economiche di un consumatore. Secondo il Codice del Consumo, questi comportamenti sono vietati e sanzionabili.

Due sono le categorie principali:

  • Aggressive: si fondano su pressioni indebite, minacce implicite, contatti indesiderati. L’obiettivo è bloccare la libertà decisionale del consumatore, portandolo a scelte non volute.
  • Ingannevoli: si basano su informazioni false, incomplete o fuorvianti. Spesso riguardano prezzi mai applicati, caratteristiche mai rispettate, o rischi nascosti.

Esempi di pratiche scorrette

Ogni giorno arrivano nuove segnalazioni. I casi più ricorrenti includono:

  • Attivazione non richiesta di forniture: spesso avviene tramite telefonate in cui si chiede un codice OTP, spacciandolo per verifica dati. In realtà è una firma digitale.
  • Firme false su contratti: venditori porta a porta che si procurano copie di documenti e appongono firme senza consenso reale.
  • Costi nascosti: offerte inizialmente convenienti che nascondono penali, aumenti automatici dopo pochi mesi e spese accessorie non spiegate.
  • Telefonate intimidatorie: minacce di distacco dell’utenza o perdita di benefici economici, fatte per spingere a firmare subito.
  • Ostacoli al recesso: clienti che tentano di cambiare operatore e si trovano di fronte a resistenze burocratiche, numeri inesistenti, PEC ignorate.

Nel 2024, secondo Federconsumatori Toscana, il 37% dei reclami nel comparto utility ha riguardato bollette truffa e contratti mai autorizzati. Sempre nel 2024, le segnalazioni raccolte dalle associazioni hanno raggiunto quota 33.000, di cui il 68,1% riferite al mercato libero dell’energia.

Perché il mercato libero luce e gas è terreno fertile per le pratiche commerciali scorrette

Con la liberalizzazione progressiva del mercato dell’energia, le occasioni di contatto tra venditori e utenti si sono moltiplicate in virtù di una competizione più spietata. Il moltiplicarsi di offerte, tariffe e nuovi fornitori ha generato confusione, incertezza e disinformazione. In questa zona grigia operano call center e venditori poco scrupolosi, che sfruttano l’ingenuità o la fretta dei consumatori.

Il meccanismo è semplice: si presentano con identità generiche (“ufficio bonus energia”, “gestione forniture nazionali”), dichiarano falsamente di dover solo verificare dei dati e con abili giochi di parole ottengono l’OTP o una conferma vocale. In alcuni casi, registrazioni audio modificate vengono usate come prova di consenso.

Le fasce più colpite? Quelle sopra i 60 anni. Secondo il bilancio 2024 di Federconsumatori Toscana, sono proprio gli over 60 a subire il maggior numero di raggiri, spesso perché meno pratici nella verifica di messaggi promozionali.

Che cosa puoi fare per difenderti

Nel caso in cui tu abbia subito una pratica scorretta, esistono strumenti efficaci. La prima difesa è l’informazione, ma anche le azioni successive possono fare la differenza. Il percorso più efficace prevede:

  • Raccogliere prove: salva email, screenshot, registrazioni, numeri di telefono e tutto ciò che può documentare la pratica sospetta.
  • Inviare un reclamo formale al fornitore coinvolto. Spiega con chiarezza il problema: contratto non autorizzato, dati forniti senza consenso, bollette improprie. Il fornitore ha 30 giorni per rispondere.
  • Segnalare l’episodio all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). È possibile farlo online, tramite PEC all’indirizzo protocollo.agcm@pec.agcm.it, o anche con un tweet a @antitrust_it.

Anche senza essere esperti legali, puoi proteggerti con alcune regole:

  • Non firmare mai nulla subito: se ti viene presentata un’offerta, chiedi di riceverla via email. Leggila con calma, verifica ogni clausola e confrontala con i tuoi attuali costi.
  • Verifica l’identità del venditore: nome, matricola, azienda. Chi non fornisce questi dati non è affidabile.
  • Non fornire dati sensibili per telefono: mai dare codice POD, IBAN, numeri di contatore o OTP. Nessuna azienda seria li chiede in questo modo.
  • Iscriviti al Registro Pubblico delle Opposizioni per limitare le chiamate commerciali.
  • Blocca i numeri sospetti e usa app come Truecaller per riconoscere chiamate truffaldine.

L’AGCM ha il potere di multare le aziende responsabili fino a milioni di euro, a seconda della gravità della violazione. Oltre alle sanzioni, può ordinare la cessazione immediata del comportamento scorretto o imporre la modifica della comunicazione pubblicitaria (cosiddetta moral suasion).

Nel 2025 sono state rafforzate le regole contro il telemarketing abusivo: i fornitori sono ora direttamente responsabili per le azioni dei call center a cui si affidano. Inoltre, i contratti luce e gas non possono più essere conclusi solo via telefono, ma devono essere confermati per iscritto in modo tracciabile.

Se anche tu hai un problema con luce o gas, sappi che puoi difenderti e far valere i tuoi diritti. A te la scelta adesso: continuare a mantenere il disagio o affidarti a degli specialisti?