PrivacyIl 25 Maggio entrerà in vigore il nuovo regolamento sulla privacy

Chiamata GDPR, ovvero Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati Personali.

Il GDPR è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea il 4 maggio 2016 ed entrato in vigore il 25 maggio dello stesso anno. Dal 25 maggio 2018, inizierà ad avere efficacia , andando a sostituire la direttiva sulla protezione dei dati (ufficialmente Direttiva 95/46/EC) istituita nel 1995, e abrogando le norme che risulteranno incompatibili con il Codice per la protezione dei dati personali (dlgs.n. 196/2003) attualmente in vigore.

Tale modifica al fine di migliorare la protezione dei dati sensibili dei consumatori e tutelarli maggioramente. Negli ultimi anni ci siamo trovati ad una vera e propria giungla in merito a continue campagne di telemarketing, sondaggi, servizi non richiesti.

Com’è stato possibile?

Molto semplice! In realta siamo stati noi stessi! Ogni qual volta abbiamo sottoscritto un contratto, con quelle caselline pre-spuntate che autorizzava il consenso dei nostri dati sia all’azienda, sia a terzi. L’azienda a sua volta si vendeva il suo bel pacchetto ”clienti” e questa tiritera continuava all’infinito, in quanto il rinnovo era tacito.

L’obiettivo della nuova normativa è garantire che le informazioni personali degli utenti siano utilizzate solo con il loro consenso e assicurare la coerenza della normativa sulla protezione dei dati in tutta l’Unione Europea. Entrambe sono essenziali affinché il commercio e il marketing digitali rimangano sostenibili e competitivi per i consumatori all’ interno dell’UE. I vantaggi non si limitano però solo ai consumatori: se le imprese traggono il massimo vantaggio dall’essere pienamente conformi, possono beneficiare anche di una maggiore fiducia da parte dei clienti.

Anche perchè le sanzioni introdotte risultano essere molto pesanti, rispetto a prima.

In precedenza, o meglio fino al 24 Maggio, l’azienda che subiva una diffida per utilizzo dati non consentivo, aveva la possibilità di trattare con il Garante della Privacy e richiedere in conciliazione la riduzione della sansizione, ad un quarto.

Dal 25 le cose cambierano, infatti adesso le aziende che non rispettavo le nuovo normative dovranno fare i conti con sanzioni che vanno ad intaccare il proprio fatturato mondiale, fino al 4%.

Dietro la nuova normativa risaltano 3 punti, molto interessanti, tra cui l’aumento di valore dei dati personali, il rapporto di fiducia tra consumatore ed azienda e legge unificata in tutta l’Unione Europea. Vediamoli insieme piu’ da vicino:

  1. Vantaggio Competitivo

La GDPR riconosce il valore che i cittadini dell’UE attribuiscono ai propri dati e al modo in cui sono trattati. Nell’era delle aziende che raccolgono e sfruttano grandi quantità di dati, diventa sempre più importante rassicurare i clienti sul fatto che nessun terzo ha accesso ai loro dati.

Pertanto, le imprese che sono certificate con il nuovo GDPR hanno un vantaggio enorme. Dimostrando ai clienti che i loro dati sono al sicuro, si stabilisce un rapporto di fiducia, il che significa maggior propensione all’acquisto di prodotti e servizi. Il tutto si traduce in maggiori entrate per queste aziende.

  1. Qualità oltre la quantità

Il focus del regolamento sui dati di prima parte (dati acquisiti direttamente da un cliente) significa che i dati che le aziende raccolgono sui clienti sono della massima qualità, poiché provengono direttamente da loro, con il loro consenso. L’autorizzazione a conservare e utilizzare questi dati di prima parte garantisce l’accesso a migliori e più elevate conversioni. Analizzando questi dati, le aziende sono anche in grado di comprendere meglio i loro clienti. Questo permette loro di estrarre valore reale dai dati e di aumentare ulteriormente le conversioni attraverso un targeting avanzato.

I dati di terza parte memorizzati senza consenso sono di qualità inferiore, in quanto questi utenti non hanno scelto di interagire con l’azienda – potrebbero infatti non avere alcun interesse nei prodotti o servizi offerti. I dati di terzi aumentano il volume dei dati, ma non favoriscono la qualità.

  1. Unico modus operandus

Prima dell’entrata in vigore della GDPR, la protezione dei dati nell’UE era disciplinata dalla legge sulla protezione dei dati. Si trattava di una direttiva, nel senso che i membri dell’UE dovevano garantire un’adeguata protezione dei dati dei cittadini, ma il modo in cui lo facevano era controllato solo da loro. Ciò ha portato a una vasta gamma di norme e regolamenti diversi in tutta Europa, rendendo difficile per le imprese che operano in più paesi all’ interno dell’UE, in quanto dovevano soddisfare condizioni diverse per quanto riguarda la protezione dei dati se operavano all’estero.

Uno degli obiettivi della GDPR è fornire un quadro chiaro che tutte le imprese dell’UE possano seguire. Ciò renderà molto più facile e chiaro operare in tutta Europa e impegnarsi in partnership, proteggendo i consumatori allo stesso livello in tutta l’Unione, riducendo l’incertezza e i costi.

È possibile visualizzare e scaricare il testo completo del  GDPR in italiano e in formato PDF dal sito eur-lex.europa.eu.

Riusciremo finalmente a non ricevere più quelle fastidiossime chiamate dai call center che infrangevano la nostra privacy?
Se hai bisogno di maggiori informazioni puoi scrivermi a info@giovanniriccobono.it

Insieme si può,

Giovanni.

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