Nel 2025, tantissimi consumatori hanno ottenuto rimborsi, storni e rettifiche grazie al Servizio Conciliazione. Secondo la Relazione ARERA 2025, i tempi si allungano, gli accordi vanno giù e la fiducia nelle telefonate crolla. I dati ufficiali aiutano a capire cosa sta succedendo davvero con luce e gas.

Ogni giorno ricevo domande da persone stanche, confuse, arrabbiate. C’è chi riceve bollette inspiegabili, chi si vede attivare contratti mai richiesti, chi aspetta rimborsi da mesi. Il Servizio Conciliazione può diventare una soluzione, ma serve capire bene come funziona e cosa sta accadendo dietro le quinte.

Nel 2025, oltre 34 mila persone hanno chiesto aiuto per risolvere controversie con fornitori di energia e acqua. Un numero in crescita rispetto al 2024. Il risultato economico è concreto: 21 milioni di euro sono stati recuperati dai cittadini. Ma i numeri non bastano mai a raccontare tutto. Perché in realtà aumentano le richieste ma diminuiscono gli accordi, e le telefonate per chiedere supporto sono calate di botto.

Dove nascono i problemi: bollette e fornitori

Le aziende di vendita ricevono ancora moltissimi reclami scritti. Il 97% delle domande riguarda proprio bollette elettriche e del gas. I casi più frequenti riguardano errori nei calcoli, conguagli esagerati, modifiche contrattuali mai accettate, addebiti illeciti. Ma i trend cambiano.

Nel campo dell’elettricità:

  • 298.690 reclami, in calo rispetto al 2024
  • 261.117 richieste di informazioni, giù del 20%
  • 6.566 rettifiche di fatture
  • 565 casi di doppia fatturazione

Nel gas, invece, le segnalazioni salgono:

  • 202.784 reclami scritti, in crescita del 19,5%
  • L’83% da clienti domestici nel mercato libero
  • Le rettifiche di fatturazione superano quota 7.700

Chi manda un reclamo spesso non riceve risposta nei tempi previsti. In quei casi scatta l’indennizzo automatico. Ma per molti utenti è un risarcimento magro rispetto al disagio vissuto. Anche nel 2025, oltre due milioni di euro di indennizzi sono stati pagati, tra luce e gas.

Nel dettaglio:

  • 13.826 domande per la luce
  • 11.407 per il gas
  • 3.803 per il dual fuel (un’unica bolletta luce+gas)
  • 346 da chi produce e consuma energia (prosumer)
  • 44 per il telecalore

Nella mia esperienza, chi si avvicina al Servizio Conciliazione spesso lo fa dopo aver provato tutto: chiamate senza risposte, PEC ignorate, sportelli fisici deserti. Per molti è un’ultima spiaggia. Funziona, sì, ma non sempre. E inizia a far fatica.

Cosa dice la Relazione ARERA 2025 su accordi e giorni d’attesa

Nel 2025 solo il 63% delle conciliazioni ha portato a un accordo, contro il 70% dell’anno precedente. Una differenza che si sente. E i tempi si allungano: servono 57 giorni in media per concludere una pratica.

Perché succede? Perché spesso le aziende non vogliono cedere, o perché arrivano impreparate, o ancora perché molti consumatori partono con documentazione incompleta. Sta di fatto che su 10 persone che ci provano, quasi 4 non ottengono una soluzione condivisa.

Chi ce la fa, ottiene rimborsi, indennizzi, ricalcoli, a volte persino l’annullamento di spese ingiustificate. In alcuni casi si tratta di centinaia o migliaia di euro, in altri solo di tranquillità. Che, a mio avviso, è già un traguardo.

Crollano le chiamate allo Sportello per il Consumatore: -27%

Diminuiscono le chiamate ricevute dallo Sportello del Consumatore, un calo drastico, considerando che svariati di migliaia di utenti finali chiedo aiutono.

In un periodo storico dove i fornitori sempre più automatizzati, con sportelli chiusi, operatori impreparati o impossibili da raggiungere. In mezzo, servizi come il mio, che cercano di rimettere ordine e guidare le persone verso soluzioni reali. Chi oggi si trova in difficoltà con la bolletta spesso non sa da dove cominciare. I contratti sono scritti male, le promozioni mascherano vincoli nascosti, le app delle aziende più che aiutare creano confusione. Il linguaggio tecnico è una barriera continua.

La sensazione di sentirsi fregati, purtroppo, è diffusissima. Magari ci si affida direttamente ai delegati (avvocati, associazioni, consulenti), oppure si sceglie di non affrontare il problema. Si rinuncia. Per stanchezza, per sfiducia, perché il tempo è poco e la pazienza ancora meno. E invece è proprio in quel momento che si rischia di perdere soldi, diritti, tutele.

Infatti il 67% delle domande di conciliazione viene presentato da un delegato. Segno evidente che la gente da sola non ce la fa più. Serve qualcuno che conosca le regole, che sappia dove mettere le mani. Da qui nasce il mio lavoro, ogni giorno. Se ti trovi in mezzo a una controversia con un fornitore, non aspettare mesi. Non lasciare che la rabbia ti blocchi. Documenta tutto. Recupera le bollette, le comunicazioni, i contratti. Scrivi un reclamo. E se non ottieni risposte, usa il Servizio Conciliazione. Oppure affidati a chi, come me, lo fa ogni giorno al posto tuo.

Ogni caso è diverso. Ma la tutela si può ottenere, con metodo, con pazienza, con una guida affidabile. E quando succede, si riprende fiato. Si riacquista sicurezza. Si recuperano soldi, sì, ma anche un po’ di fiducia. I numeri del 2025 raccontano un sistema che restituisce denaro ma perde l’efficacia. Serve chi, come me, ha scelto di fare della tutela una missione concreta.

Se anche tu hai un problema con luce o gas, sappi che si può intervenire. La serenità è un diritto. Ma va riconquistata, passo dopo passo. A te la scelta adesso: continuare a mantenere il disagio o affidarti a degli specialisti?