Nella vita capiterà prima o poi di dover effettuare un cambio d’intestazione e in altri casi di dover riattivare un contatore. Questo due prassi prendono, rispettivamente, il nome di voltura e subentro.

E’ fondamentale fare la distinzione tra voltura e subentro in modo da avere una comunicazione più fluida con il nostro interlocutore che ci assiste in modo da svolgere il tutto più velocemente possibile.

Dico questo perché mi è capitato spesso che l’operatore dall’altra parte del telefono faccia solamente confondere. Gli dici una cosa e ti rispondono no devi fare quest’altra.

Quindi è importante avere ben chiaro le operazioni onde evitare di perdere tempo inutilmente a cercare di parlare la stessa lingua con il nostro assistente.

volturaLa voltura va effettuato quando occorre cambiare l’intestazione di un contratto di fornitura indipendentemente da quale sia la motivazione, infatti il fornitore non è tenuto a sapere il motivo per cui la state effettuando.

E’ possibile effettuare una voltura ordinaria, quindi un semplice cambio d’intestazione del contratto di fornitura. Questa operazione è a pagamento in base alle condizioni del fornitore con cui la si sta effettuando.

La voltura può riguardare anche la tariffaria, ovvero la tipologia di contratto che si vuole utilizzare, quindi voler passare da un domestico residente a un domestico non residente o ancora altri usi.

Questa variazione tariffaria è gratuita.

Un’altra tipologia di voltura che possiamo effettuare è quella “mortis causa”, ovvero quando il titolare del contratto di fornitura viene a mancare e bisogna volturare il contratto.

Tale voltura è gratuita per gli eredi che al momento del decesso risultano avere la residenza dove risiede il punto di prelievo, viceversa verranno applicate le condizioni dei listini del fornitore vigente.

I tempi tecnici per effettuare la voltura sono di circa 4 giorni lavorativi da quando il fornitore riceve la corretta e completa documentazione che è possibile trovarla sul suo sito internet o richiedere l’invio tramite posta, email o fax.

Ma come faccio ad effettuare una voltura se non conosco il nome del fornitore?

Niente paura, anche a questo problema c’è una soluzione. I tempi si allungano un po’ ma l’importante è arrivare all’obiettivo.

Qualora ti trovassi in una situazione del genere può rivolgerti allo Sportello per il Consumatore e compilare la documentazione richiesta.

Come ti dicevo i tempo si allungano leggermente, in quanto lo sportello può impiegare massimo 10 giorni lavorativi dal momento che riceve la corretta e completa documentazione.

Una volta individuato il fornitore occorre mettersi in contatto con lui e fare la prassi di cui abbiamo parlato prima.

I fornitori sono nella possibilità di poter rifiutare la voltura qualora non si attesti il regolare possesso dell’immobile per via della lotta contro l’abusivismo (Art.5 D.L. 47/14 convertito in L. 80/14 , o per qualsiasi altro motivo tecnico.

L’altra procedura, che spesso si confonde con la voltura, è il subentro.

Il subentro va richiesto solamente quando i contatori risultano disalimentati, quindi cessati ed occorre riattivarli.

La richiesta può essere fatta a qualsiasi società di vendita che offre il servizio di subentro, sottoscrivendo un contratto di fornitura con esse.

Anche qui la documentazione può essere reperibile nel sito internet dell’azienda individuata o richiederla tramite servizio clienti.

Il fornitore una volta ricevuta la corretta e completa documentazione invia la richiesta al distributore locale che entro 10 giorni lavorativi dovrà riattivare il servizio.

Se la riattivazione avviene oltre la tempistica massima, senza alcun impedimento, il consumatore dovrò ricevere automaticamente un indennizzo tra i 35€ e i 105€.

Il costo del subentro è suddiviso tra il distributore e il fornitore e può oscillare tra i 60€ e i 100€ per ogni punto di prelievo.

Ma cosa bisogna fare se il contatore non eroga il servizio e non è possibile effettuare un subentro?

Calmo, tranquillo, c’è una soluzione anche per questo.

So benissimo che la luce e il gas sia dei servizi fondamentali soprattutto quando si entra in una nuova casa o si apre una nuova azienda.

Bisogna effettuare traslochi, lavori, mettere tutto in ordine.

Non si vede l’ora di avere tutto al suo posto per incominciare a godersi la nuova dimora o non vedere l’ora di iniziare la nuova attività.

Se il fornitore non può effettuare il subentro in quanto risulta che i contatori siano ancora impegnati, vuol dire che il precedente titolare del contratto di fornitura ha lasciato qualche cosa in sospeso (bollette non pagate per intenderci).

Di conseguenza il fornitore è stato costretto a bloccare le forniture per morosità.

Con questo blocco le forniture risultano ancora impegnate dal fornitore creditore, bloccando cosi le operazioni ordinarie di voltura e subentro.

Una delle soluzioni, la più lunga, sarebbe quella di attendere la cessazione amministra operazione che può richiedere anche dei mesi affinchè i contatore vengano liberati.

Tale procedura può essere resa meno lunga se abbiamo modo di metterci in contatto con il precedente titolare della fornitura e chiedere di effettuare lui stesso la cessazione.

Nella maggior parte dei casi del precedente titolare non si ha traccia.

Ma allora cosa bisogna fare in caso di contatore bloccati per morosità?

Molti fornitori, anche se scorrettamente, inducono i nuovi intestatari a pagare il debito facendo leva sulla riattivazione immediata della fornitura.

Assolutamente no.

Se ti capita una situazione del genere rifiuta, in quanto i consumi fatturati non sono imputabili a te.

In questo caso bisogna chiedere al fornitore di effettuare una voltura su presa morosa o voltura con estraneità al debito, il quale ti invierà la documentazione che dovrete compilare e rispedire.

In questa documentazione dovrete dimostrare in che data siete entranti in possesso dell’immobile(tramite vendita, affiato, ecc.), inoltre alcuni fornitori chiedono anche un autocertificazione di famiglia in modo da evitare i furbetti che pur di non pagare le bollette volturano il contratto sotto un nominativo del nucleo famigliare.

Le tempistiche sono sempre le stesse, legate soprattutto alla consegna e riconsegna della documentazione.

Difatti consiglio sempre di farsi inviare i documenti tramite email/fax in modo da velocizzare al massimo tale procedura.

Anche qui, qualora non conoscessi il nome dei fornitore attuale bisogna prima interpellare lo Sportello per il Consumatore.

Persone che ho seguito personalmente anche in 24 ore hanno ricevuto la riattivazione dei servizi.

Questo è tutto per quando riguarda le procedura da effettuare in caso si voglia cambiare intestazione del contratto di fornitura o dover effettuare una riattivazione.

Può sembrare una prassi complicata e macchinosa, ma essendo informato su come svolgerla sarà un gioco da ragazzi.

In alternativa puoi sempre avvalerti di professionisti che lo facciamo per te.

Sistema di Tutela

Se hai bisogno di maggiori informazioni puoi scrivermi a supporto@giovanniriccobono.it

Insieme si può,

Giovanni.

Comments

comments