Il canone rai non è mai stata una tassa tanto amata dagli italiani ed ora che la si ritrova in bolletta cresce maggiormente il disprezzo.
La fatidica data che ha segnato l’inserimento del canone rai in bolletta è il 1 Luglio 2016.
Introdotta con il Governo Renzi, mediante la legge di stabilità 2016, dov’è stata stabilita la somma per il canone rai pari a 100 euro per il 2016, suddiviso in 12 mensilità da 8,33€.
Nel 2016 il pagamento del canone rai avvenne con il pagamento di sei rate in un’unica soluzione nella fattura di Luglio, per un importo pari a 49,90€, le restanti con cadenza mensile fino alla fine dell’anno
Successivamente dall’anno 2017 in poi il suo valore è sceso a 90€, rateizzati in dieci mensilità da 9€.
Tendenzialmente si paga da Gennaio ad Ottobre, alle volte può capitare (in caso di cambi fornitore) che venga addebitate più rate (l’importante è verificare sempre che il totale anno sia di 90€)
Tuttavia ad oggi esistono delle modalità che permetterono di essere esonerati dal pagamento del canone rai.
E’ opportuno sottolineare che tali modalità sono del tutto legali, in quanto in Italia non pagare le tasse può costituire un reato, non sempre ma può.
Tuttavia non è questo il focus di questo mio articolo!
Passiamo alla pratica, ovvero capire le circostanze in cui si è esonerati dal canone rai!
Ad oggi le modalità, o meglio i requisiti, per non pagare il canone rai sono principalmente due:
- per i soggetti che non hanno la tv ;
- per i soggetti che comunicano che il canone Rai è già pagato da un altro membro dello stesso nucleo familiare anagrafico.
Può capitare che magari si ha la residenza in una casa, ma che la stessa non sia il domicilio e quindi non vi è traccia di apparecchi TV, e allora stesso tempo nel domicilio c’è già chi sta pagando il canone rai nella propria bolletta.
Difatti le richieste devono pervenire dal 1° luglio al 31 gennaio dell’anno successivo per l’esonero del pagamento per l’intero anno successivo (per esempio, una dichiarazione presentata nel novembre del 2019 avrà effetto per tutto il 2020) e dal 1° febbraio al 30 giugno per l’ esonero dall’obbligo di pagamento per il secondo semestre dello stesso anno (per esempio, una dichiarazione presentata a maggio 2020 avrà effetto per il secondo semestre del 2020).
Un altra possibilità è quella di poter richiedere l’esenzione, in quanto si posseggono i requisiti per non pagarlo.
Ne sono esonerati, ad esempio, gli anziani over 75 con un reddito annuo non superiore agli 8.000 euro e che non convivono con altri soggetti titolari di un proprio reddito.
Per rientrare in questa categoria, si deve aver raggiunto il 75esimo anno di età entro il 31 gennaio 2020, ovvero l’anno per il quale si richiede l’esenzione. Chi compie gli anni dal 1° febbraio al 31 luglio, invece, potrà richiedere l’esonero soltanto per il secondo semestre.
Altre categorie che rientrano nell’esenzione del canone rai sono:
– apparecchi televisivi che si trovano all’interno di Ospedali militari, Case del soldato e Sale convegno dei militari delle Forze armate (attenzione, però, ai casi in cui la televisione è posta all’interno di in un alloggio privato, anche se presso una struttura militare, perché qui il canone Rai va pagato);
– agenti diplomatici e consolari accreditati in Italia di Paesi che offrono la stessa esenzione ai diplomatici italiani ;
– militari che hanno cittadinanza straniera e che appartengono alle forze NATO;
– imprese di riparazione o commercializzazione di televisori.
Tutelarsi è importante, soprattutto nelle eventualità di seconde case o simili, poiché, come spiega all’Ansa Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori:
«Chi, pur non avendo la tv, non farà alcuna comunicazione, scoprendo solo a luglio l’addebito non dovuto del canone, non potrà più far valere il fatto che non ha mai avuto una tv in vita sua, nonostante, in ultima analisi, sia proprio il presupposto dell’imposta»
Nel sito dell’agenzia delle entrate troverai tutti i moduli per effettuare le richieste inerenti al canone rai.
Se hai bisogno di maggiori informazioni puoi scrivermi a info@giovanniriccobono.it
Giovanni,
Insieme si può
Commenti recenti