Ti ricordi prima dell’avvento di internet come effettuavamo la ricerca del significato delle parole o per tradurre un testo?

Oggi, vocabolari, dizionari ed enciclopedie sono in larga scala by-passati, in quanto a portata di un click abbiamo accesso ad una miriade di informazioni, potendo immediatamente soddisfare le nostre esigenze!

Se oggi è così semplice e immediato ricercare e trovare il significato di una parola, tradurla in qualsiasi lingua si voglia, non si può dire lo stesso del settore energetico, dove non è così semplice ed immediato comprendere il vantaggio di un’offerta commerciale e tradurla in un linguaggio comprensibile anche ai meno tecnici.

Lavorando ormai da anni nel settore ho avuto modo di approfondire un numero considerevole di offerte commerciali e non nego che, nonostante essendo un tecnico del settore, non abbia avuto qualche difficoltà a comprendere cosa realmente quell’offerta stava offrendo.

Ora, la domanda che mi sono fatto è: ma se un tecnico del settore si trova spiazzato dinanzi ad un’offerta commerciale ingarbugliata e poco chiara, come si deve sentire un semplice consumatore di energia elettrica e gas nel vedersi presentare quella proposta?

Può realmente valutare la bontà della stessa? O deve fidarsi solamente di quello che l’operatore commerciale di turno sta a dire per sottoscrivere il contratto?

Serve un vero e proprio dizionario tecnico, ma non solo. Come andremo a vedere a breve servirà anche mettersi calcolatrice alla mano per trovare il misterioso prezzo del chilowattora!

È per questo che ho deciso di approfondire il tutto in questo articolo, per portarti a conoscenza di come oggi non sia sempre così semplice valutare un’offerta commerciale di energia elettrica e gas.

dizionario

L’offerta che voglio portare alla tua attenzione è questa di qua.

Partiamo dal presupposto che non sempre le offerte commerciali sono cosi articolate, tuttavia il grado di complessità può essere più o meno evidente. Personalmente un’offerta del genere la scarterei a priori, ma vogliamo cimentarmi insieme a te sulla risoluzione di questa offerta che definirei più un vero e proprio enigma.

A prima vista visionando questa offerta sembrerebbe che il prezzo finale che l’utente andrà a pagare per ogni chilowattora sia poco più di 5 centesimi (0,05203€/kWh), tuttavia non è così.

Scrutando bene ci si rende conto che per ottenere il prezzo finale del costo di ogni singolo chilowattora occorre svolgere una “semplice” operazione matematica, in effetti si tratta di appena due moltiplicazioni.

Che saranno mai due moltiplicazioni?

La vera incognita sta nell’attribuire i giusti valori alle variabili presenti nella formula, che si presenta cosi:

Componente base = n*Vb*Pb.

Andiamo con ordine e vediamo di venire alla luce di quanto ci dovrà costare un chilowattora con questa offerta commerciale (sempre se riusciamo a dare il giusto valore alle variabili).

N è uguale al numero di ore del mese.

Già qui la prima incognita: per ore del mese si intendono ore complessive del mese (es. 31 giorni per 24 ore) oppure ore di utilizzo effettivo di lavoro (es. i macchinari utilizzati interrottamente per 10 ore al giorno)?

In questo esempio, in mancanza di ulteriori dati, utilizziamo le ore complessive di un mese, in questo caso 744 ore.

Proseguendo nello svolgimento dell’operazione ci troviamo la variabile “Vb” dove viene indicato che è “il volume base del cliente, calcolato secondo la seguente formula Ca/8760*c, dove a sua volta “Ca” corrisponde ai consumi indicati dal cliente in fase di attivazione del contratto e “c” corrisponde al coefficiente che determina la quota volume da coprire con il prezzo baseload, pari al 80%”.

Che casino, ci hai mica capito qualcosa?

Già andare a comprendere cosa realmente vogliono dire queste diciture risulta essere poco chiaro, inoltre si articola ulteriormente la formula per calcolare questo benedetto prezzo del chilowattora:

N*((Ca/(8760*c))*Pb

In ogni caso tentiamo ancora di procedere verso la risoluzione:

“Ca” è pari al consumo annuo indicato dal cliente, supponiamo in questo caso 3000kWh.

“c” = 80%

Considerando che prima si fanno le moltiplicazioni e successivamente le divisioni, lo svolgimento prosegue cosi:

3000/(8760*80%) è 3000/7008 = 0,42

NB questa voce di qua è fondamentale in quanto fa oscillare il prezzo finale, quindi occorre che nel modulo dove va dichiarato il consumo annuo va riportato il dato preciso preso dallo storico del consumatore.

Perché preciso questo?

In passato ho visto venditori che per pura strategia commerciale inserivano un valore più basso al solo fine di far ottenere delle bollette stimate, quindi con consumi bassi, con successivo conguaglio.

Fortunatamente con i contatori tele-letti a distanza questa strategia scorretta non è più fattibile, se non in alcuni casi dove siamo ancora in presenza di contatori tradizionali non tele-letti a distanza.

La formula comincia a prendere forma e dopo aver svolto le prime operazioni si presenta cosi:

744*0,27*Pb.

Ora siamo arrivati al punto di assegnare un valore a “Pb”, l’unica delle variabili facilmente individuabile in quanto nella descrizione viene riportato che è pari a 0,05203.

Quindi:

744*0,27*0,05203 => 10,83

Otteniamo come risultato finale 10,83!

Ma come si legge?

Teoricamente avendo moltiplicato i valori per kWh dovrebbe essere già espresso in kWh, ma dieci euro al chilowattora è impossibile, quindi ciò mi lascia intendere che siano già espressi in centesimi di euro (0,10cent€/kWh) che è un valore più attendibile rispetto ai valori di mercato (anche se in questo momento risulterebbe un po’ fuori mercato.

In ogni caso, aldilà del risultato esatto o meno, il focus di questo articolo vuole essere sulla complessità dell’offerta stessa e la poca trasparenza, due parole che non dovrebbero coincidere quando si parla di offerte commerciali.

Com’è possibile che un consumatore di energia elettrica e gas deve imbattersi in queste formule per capire quanto pagherà il prezzo del kWh?

Ma anche il venditore di turno sarà in grado di spiegare in tutta trasparenza quale sarà il costo finale per il cliente?

Il mercato dell’energia elettrica e gas è una vera e propria giungla e questa ne è l’ennesima prova.

Sarebbe proprio il caso di dire “Come NON scegliere un’offerta luce e gas tra gli oltre 600 fornitori del mercato libero”.

Occorre semplificare il processo decisionale per i clienti finali ed offrire loro il giusto supporto affinché possa effettuare un confronto veloce, semplice ed efficace.

Del resto circa 80 anni fa le sia le bollette che le offerte commerciali si presentavo di gran lunga semplificate rispetto ad oggi, con evidenza immediata del totale da pagare.

Il “Sistema di Tutela” punta proprio a permetterti sia di evitare situazioni spiacevoli che potresti ritrovarti con il tuo fornitore (i disservizi non finisco mai), sia a orientarti nella scelta di un fornitore giusto che possa farti ottimizzare tempo e denaro.

Se proprio dobbiamo dirla tutta il “Sistema di Tutela” punta ad essere il tuo dizionario tecnico per il mercato dell’energia elettrica e gas!

Scopri ora il “Sistema di Tutela” ed inizia a godere dei benefici di avere un consulente energetico dalla tua parte!

Buon consumo!

Insieme si può,

Giovanni.

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