Quando si sente parlare di sindrome di stoccolma, con tutta probabilità, si fa subito riferimento alla celebre serie televisiva spagnola “La Casa di Carta”.
Magari in pochi sanno che tale sindrome, seppur ancora oggi non riconosciuta ufficialmente, ha origini proprio a Stoccolma nel 1973.
A seguito di una rapina vennero effettuati per la prima volta degli approfondimenti a livello psicologico sui sequestrati.
Gli stessi fecero emergere che gli ostaggi temevano più la polizia che non gli stessi sequestratori, in virtù di vari esempi di gentilezza da parte dei rapitori.
(Tra l’altro Netflix ha realizzato una miniserie a mio avviso molto bella su questa vicenda “Clark”).
Quindi, in breve, si definisce “Sindrome di Stoccolma” quando le vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica, provano un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore che può spingersi fino all’amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo una sorta di alleanza e solidarietà con il suo carnefice.
Ma come può verificarsi la sindrome di stoccolma nel mercato libero dell’energia elettrica e gas?
Ormai sono trascorsi dieci anni da quando ho iniziato a lavorare nel settore energetico e posso dire di averne visti e sentite veramente di tutti i colori.
Nonostante ciò ogni giorno continuo a stupirmi delle scelte fatte da certe consumatori, che puntualmente poi mi contattano in cerca di aiuto.
La sindrome di stoccolma che non ti aspetti, ma che si verifica ogni qualvolta che ricevi una chiamata.
Quello a cui mi sto riferendo sono i contratti sottoscritti tramite call-center, che, puntualmente, mietono le sue vittime.
È risaputo come i call-center sono odiati dalla maggior parte degli italiani, per svariati motivi:
- Chiamano sempre ad orari inopportuni;
- Non hai certezza con chi stai parlando;
- Sono numerosi i casi di poca affidabilità (per non dire alto).
Potrei continuare all’infinito.
Ma non so per quale motivo, in particolar modo in questo periodo di crisi energetica, sono aumentate le segnalazioni di contratti stipulati tramite call-center che hanno peggiorato la situazione dei consumatori finali.
È proprio per questo, secondo me, si verifica una vera e propria sindrome di stoccolma.
Nonostante il disprezzo che si ha per questo canale di vendita, si diventa immediatamente grati e riconoscimenti verso l’operatore di turno che gentilmente ci sta informando di tutta una serie di cose.
A ruota ci informa che:
- Stiamo pagando assai;
- Da lì a breve se non cambieremo ci ritroveremo a pagare assai;
- Non ha avuto riconosciuto il bonus, motivo per cui grazie alla sua chiamata avremo modo di riceverlo;
- Il canone RAI è stato eliminato dalla bolletta e sta continuando a pagarlo;
- È scaduta la tariffa e non l’ha rinnovata;
- Sta comprando GAS direttamente dalla Russia;
- Sta inquinando utilizzando energia da fonti non rinnovabili.
E chi più ne ha, più ne metta…
Ora come definiresti tu questo comportamento?
Anche l’Antritrust (finalmente) si è reso conto che “forse” è inopportuna la conclusione di contratti luce-gas via telefono.
Approfondisci pure Call center: perché bisogna stare ben attenti per evitare la truffa
Tendenzialmente si dice che dagli errori si impara, ma sembrerebbe che la sindrome di stoccolma si può ripresentare senza rendercene conto.
Proprio nei giorni si è conclusa una contestazione durata 3 mesi, dove un cliente lamentava il fatto di essere stato raggirato telefonicamente e indotto a sottoscrivere un’offerta peggiorativa (che così è stato).
Alla fine era davvero cosi, in quanto il contratto non rispettava tutta una serie di requisiti nonostante fosse stato sottoscritto a distanza (es. omissione di informazioni sulla registrazione, modulo di ripensamento, ecc…).
Nonostante abbiamo risolto la situazione, la stessa cliente mi ha scritto qualche giorno fa dove stava valutando un cambio di fornitore, in quanto aveva ricevuto una chiamata con una proposta conveniente.
Come definiresti tu questa cosa se non sindrome di stoccolma?
Certo in questi casi non vi sono espliciti episodi di violenza fisica, verbale o psicologica, ma è risaputo di quanto possa essere pericoloso sottoscrivere un contratto tramite call-center.
Think big(pensa in grande), insieme si può,
Giovanni.
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