Nelle ultime ore sta facendo il giro del web la notizia della multa complessiva di oltre 12 milioni inflitta a 3 BIG del settore da parte dell’Antitrust, ma cosa è successo nello specifico?
Tutto ha inizio a Luglio del 2020 quando l’AGCOM ha avviato i procedimenti per indagare su possibili comportamento scorretti a seguito di numerose segnalazioni da parte dei consumatori.
Ma chi è l’AGCOM e perchè questa multa?
L’Agcom è l’Autorità di garanzia: la legge istitutiva affida all’Autorità il duplice compito di assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e di tutelare i consumi di libertà fondamentali degli utenti.
Il procedimento mirava ad approfondire il perché le 3 società rigettavano i reclami dei consumatori in merito alla prescrizione breve, ovvero la possibilità di richiedere la prescrizione dei consumi fatturati oltre 2 anni.
Dal 2018 infatti la prescrizione si è ridotta, passando a 5 anni a 2.
Le società, qualora fatturino consumi oltre 2 anni, hanno l’obbligo di inserire un’informativa nella bolletta dove informano il cliente che può richiedere la prescrizione.
Nonostante ciò e nonostante le richieste di prescrizione inviate da innumerevoli consumatori, le società non accoglievano il reclamo sollevandosi dalla responsabilità.
A far data dal mese di marzo 2018, sono pervenute all’Autorità svariate segnalazioni da parte di consumatori e associazioni di consumatori, nelle quali si lamentava il mancato accoglimento delle istanze di prescrizione biennale dei consumi di energia elettrica e gas da parte dei 3 fornitori.
Difatti avrebbero ingiustificatamente attribuito ai rispettivi utenti la responsabilità della mancata lettura dei contatori e quindi degli importi fatturati.
Qui occorre fare un attimo di chiarezza.
La società incaricata alla rilevazione dei consumi è il distributore che a sua volta fornisce le letture reali ai fornitori che fatturano.
Di conseguenza, in queste precise situazioni, le società di vendita non voleva privarsi di crediti che non gli spettavano, interpretando la legge a modo e rigettando i reclami.
Le “scuse” erano delle più eclatanti come ad esempio l’accessibilità del contatore o la presenza in casa dell’utente, di suoi congiunti o del portiere dello stabile al momento del presunto tentativo di lettura del contatore.
Insomma 3 BIG del settore che “si perdono in un bicchiere d’acqua”.
Cosa possiamo imparare da questo episodio?
Nella quotidianità della mia professione molti consumatori hanno fatto riferimento anche a queste 3 società come l’affidabilità fatta in persona.
Questo episodio c’è utile per capire come proprio dei BIG di mercato hanno tradito la fiducia di molteplici clienti pensando solamente al proprio interesse personale e interpretando la legge esclusivamente per il proprio torna conto.
E come se non bastasse una di queste 3 società opera nel mercato di tutelato. Ma di che tutela stiamo parlando?
Non è la prima volta che la “società che tutela” gioca brutti scherzi. Nella mia rubrica “La Tutela che NON Ti Tutela” puoi trovare diversi disservizi subiti da consumatori che pensavano di essere tutelati.
Se può esserci qualcuno che tutela i consumatori non deve essere di parte e non deve avere favori personali.
Proprio per questo ho basato la mia professione sull’indipendenza, ovvero la possibilità di essere al fianco ai clienti e non di fronte o pormi a un livello superiore.
Diverse volte mi sono battuto in reclami e conciliazioni proprio inerenti alla prescrizione breve e i ragionamenti descritti nell’esposto dell’AGCOM non mi erano nuovi.
Ma davvero i consumatori si sentono tutelati con questi modus operandi?
Se vuoi scoprire un modo di essere tutelato, per davvero, ti consiglio di dare una lettura al “Sistema di Tutela” un sistema ideato per garantirti il benessere con le proprie utenze!
Buon consumo,
Giovanni.
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